Launeddas, il suono unico della Sardegna

launeddas

Scopri le launeddas, lo strumento musicale della nostra tradizione

Le launeddas sono uno strumento musicale tipico della Sardegna, dal suono unico e sicuramente inconfondibile. Sono l’accompagnamento perfetto per i balli e i canti tipici della tradizione sarda. Si tratta di uno strumento a fiato, molto difficile da suonare. Infatti richiede una respirazione attenta e controllata, solo così è possibile ottenere una melodia magica ed emozionante, dal suono forte e metallico che ricorda le voci dei nostri tenores.

Tutt’ora le origini delle launeddas non sono chiare, pertanto non si è in grado di capire quando sono comparse per la prima volta nell’Isola. La nostra unica certezza è che da sempre sono presenti sia nella musica sacra che in quella profana.

Dove nascono

Strumento tipico del Sud della Sardegna, le launeddas si sono poi diffuse in tutta l’isola. Infatti ogni paese ha il suonatore professionale che riempie di orgoglio i compaesani. Il suonatore di launeddas è un vero e proprio maestro che di esibisce durante le feste e le manifestazioni religiose, riuscendo a unire gli aspetti sacri e profani della cultura sarda. Oggi puoi visitare la vasta collezione di launeddas nel Museo Casa Zapata a Barumini.

Composizione delle launeddas

Le lauenddas sono costituite da tre canne legate tra loro con uno spago cerato. Ciascuna possiede un nome specifico: quella di sinistra è chiamata Su Tumbu perché produce un suono basso che continua dall’inizio alla fine del brano, quella al centro si chiama Sa Mancosa Manna, offre un suono contralto e melodioso, l’ultima è la Mancosedda, la più sottile, che esegue suoni acuti.

All’estremità di questo affascinante strumento è presente un’ancia che permette al musicista di suonarla come un qualsiasi strumento a fiato. Il suo suono somiglia a quello della cornamusa scozzese, ma si distingue per la difficoltà di esecuzione dei brani. Infatti, che suona la cornamusa sfrutta una sacca d’aria fatta di pelle di animale che gli permette di continuare a suonare anche mentre riprende fiato.

Invece per suonare le launeddas è necessario che il musicista sia in grado di utilizzare una difficilissima tecnica respiratoria, che gli permetta di soffiare regolarmente sullo strumento e di respirare allo stesso tempo.

Luigi Lai

Uno dei più importanti maestri di launeddas è Luigi Lai, classe 1932, di San Vito, comune nella subregione storica del Sarrabus. Si appassiona alle launeddas all’età di 8 anni dopo aver sentito un pastore suonare le “sonus de canna” nelle campagne di Minderrì a San Vito. Quel momento è stato folgorante e l’inizio della sua lunga carriera. Da quel momento si dedica costantemente alla cura delle launeddas, a costruirle e a suonarle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.